F-Secure ha pubblicato un articolo in cui viene spiegato perché è legittimo che le persone oneste abbiano qualcosa da nascondere.
Ho aiutato Paolo Attivissimo a tradurre l’articolo in italiano; qualsiasi sia la lingua, vi consiglio una lettura di quel breve testo.
Il diritto alla privacy non è negoziabile. La storiella che rinunciando alla propria privacy si aiuta a costruire una società più sicura è una clamorosa bugia dimostrabile con i fatti. Chi rinuncia alla propria privacy alimenta uno stato di sorveglianza in cui i diritti vengono erosi uno alla volta. Oggi è la privacy, domani cosa sarà?
How much is too much?
La giusta conclusione dell’articolo è che le persone che rinunciano alla propria privacy forzano i loro amici e contatti a rinunciare alla loro perché i dati che rivelano riguardano anche terzi.
Come non ci fideremmo a consegnare dati o valori materiali ad organizzazioni che non dimostrano di avere una giusta cura nella loro conservazione, così dovremmo iniziare a ridurre le informazioni condivise con chi non pone la giusta attenzione nella gestione dei dati.
Sembra un’affermazione forte, ma se ci si pensa è quello che molti fanno inconsciamente da sempre. Non si rivela un’informazione a chi sappiamo che la direbbe a tutti e rifiutiamo un contatto sui social a persone che hanno contatti che non ci piacciono. È un nostro diritto di auto-tutela e non dobbiamo sentirci colpevoli per questi comportamenti.
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