Cos’hanno in comune un comando *NIX e le caratteristiche di una macchina virtuale?
Dei fornitori pigri.
Quando il fornitore o l’installatore di un software o di un servizio non riesce a farlo funzionare su *NIX, la prima cosa che fa è un bel chmod -R 777
su tutta la struttura ad albero dell’installazione.
Alcune volte funziona, altre volte non funziona, ma se non funziona oramai il danno è fatto e tutti i file rimangono in 777. Se funziona, da quel momento l’installatore darà quel comando come parte della procedura di installazione.
Su Windows non è diverso: spesso i fornitori di software chiedono di disabilitare l’antivirus (o di utilizzarne uno inutile) o chiedono di eseguire tutti i servizi e i programmi con privilegi elevati, magari solamente perché chi scrive il software non ha ancora letto le linee guida di Microsoft uscite 15 e più anni fa che suggeriscono di non andare a scrivere nulla in %ProgramFiles%
, ma usare invece %ProgramData%
.
Rendiamoci tutti conto che queste abitudini finiscono per minare la sicurezza della piattaforma su cui viene installata una procedura.
Se un fornitore vi chiede di abbassare la sicurezza delle vostre macchine, chiedetegli di mettere nero su bianco la richiesta e di assumersi la responsabilità di quell’azione, questo di solito induce il fornitore a ponderare meglio le sue azioni.
L’evoluzione dell’annullamento della sicurezza la sto vedendo a livello di richieste di macchine virtuali.
Dall’inizio dell’anno mi sono capitate molte richieste di fornitori di clienti di macchine virtuali con vHardware assurdamente potenti per lo scopo della VM.
In questo caso ho risolto alcune volte chiedendo conto al fornitore delle specifiche. Per l’installazione di un software per cui mi venivano chieste un numero astronomico di vCPU ho richiesto il link alla documentazione del software per scoprire che la configurazione consigliata era la metà esatta di vCPU e vRAM.
Altre volte ho tacitamente ridotto le caratteristiche richieste senza che il fornitore si accorgesse della riduzione e senza compromettere il funzionamento della procedura.
Anche qui val la pena sempre di chiedere conto al fornitore delle sue richieste in quanto spesso semplicemente sparano alto per darsi un po’ di tono.
Una politica accomodante che evita lo scontro in caso di richiesta di 8 vCPU e 16 Gb di vRAMpotrebbe essere “partiamo con 2 vCPU e 8 Gb di RAM e teniamo il sistema sotto osservazione”. Poi non osservate nulla e vi accorgerete che non solo il sistema funziona benissimo, ma non arriva mai a consumare 8 Gb.
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