La Conferenza Mondiale sulle Radiocomunicazioni ha deciso di non decidere e di rinviare ogni decisione in merito al secondo intercalare.
Come è facile immaginare non esiste un solo tempo universale standard, ma ce ne sono tanti tra cui si può scegliere.
In sostanza abbiamo due modi per calcolare il tempo: o ci riferiamo alla ciclicità dei movimenti della Terra, oppure ci riferiamo alla ciclicità dei movimenti degli elettroni. Inutile dire il primo è meno preciso del secondo.
Fino a quando l’uomo doveva conoscere lo scorrere del tempo per sapere quando seminare o per misurare eventi che non richiedevano una risoluzione temporale o una sincronizzazione elevata, il computo del tempo attraverso il sistema noto adesso come UT0 era ben più che sufficiente.
Con il progredire della tecnologia UT1 (derivato da UT0 dopo alcune correzioni) è diventato poco preciso, così dal 1972 è stato introdotto il secondo intercalare. Dalla sua introduzione ci sono state 9 variazioni il 30 giugno e 15 il 31 dicembre; l’ultima è stata il 31 dicembre 2008 e la prossima sarà il 30 giugno di quest’anno.
Il secondo intercalare provoca non pochi problemi: nel 2008 il CRS di Oracle ha forzato il reboot dei server quando è stato battuto il secondo intercalare e, secondo alcune voci, alche GLONASS potrebbe aver avuto dei problemi.
Il motivo per cui la decisione è stata rimandata è che, se non venisse applicato il secondo intercalare, entro la fine del secolo la differenza sarebbe di un paio di minuti, che diventerebbero circa 30 entro il 2700.
Le persone interessate al secondo intercalare possono seguire una mail list apposita.
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