Ricostruzione della sala radio del Titanic

Al Museo della Tecnica Elettrica di Pavia è stata presentata oggi 14 aprile la ricostruzione della sala radio del Titanic.

Questo allestimento non vuole essere tanto fedele nel copiare l’aspetto dell’originale, quanto la funzione dello stesso.

I trasmettitori e gli scintillatori sono stati ricostruiti e funzionano davvero con scariche elettriche da 20.000 volt, misurate tramite apparecchiature storiche.

La sala radio è in grado di simulare in maniera accelerata l’atmosfera della notte di 100 anni fa a bordo del transatlantico. E qui sta la parte che merita un vero encomio.

La prima volta che ho visto la simulazione sono rimasto un po’ freddo: non avevo capito subito che le scintille che stavo vedendo erano vere e ho pensato “con un PC e qualche Arduino si fa senza problemi”. Non potevo immaginare quanto fossi fuori strada finché la persona che ha ideato il tutto (ritratta nella foto) non mi ha fatto fare un giro dietro le quinte per capire come funziona.

Non c’è una riga di software, è tutto elettromeccanico realizzato per la maggior parte con materiale di recupero.

Il tempo della simulazione è scandito da un orologio (quello con il quadrante verde che si vede nella foto), che accelera e rallenta nei momenti clou grazie a dei contatti Reed posizionati sotto al quadrate azionati dalle calamite incollate sotto la lancetta delle ore e dei minuti.

Il trasmettitore del Titanic invia i segnali morse attraverso un microswitch comandato da una ruota dentata montata su un motorino elettrico.

Quando viene simulata la trasmissione del Carpathia, si sente nel ricevitore il segnale di un trasmettitore AM a valvole posizionato nel retro dell’allestimento che trasmette segnali morse generati con lo stesso trucco appena descritto. È una trasmissione vera, non è una simulazione.

Durante tutta la simulazione nell’oblo collocato a sinistra della sala radio si vede piano piano salire l’iceberg e in seguito appare dell’acqua (acqua vera, che arriva da un recipiente), il tutto sincronizzato con i tempi della simulazione.

Un allestimento che a prima vista potrebbe sembrare banale, ma che vuole riprodurre più la funzionalità che l’aspetto: quand’è l’ultima volta che con un tasto CW avete trasmesso un segnale usando uno scintillatore a 20 Kvolt?


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Commenti

8 risposte a “Ricostruzione della sala radio del Titanic”

  1. Avatar Kurgan

    Beh, innanziutto molto interessante.
    Secondariamente, pero`, non dimentichiamo che sicuramente questo setup non e` stato realmente collegato ad una antenna, perche` l’uso di trasmettitori di questo tipo e` vietatissimo per legge piu` o meno ovunque.

    Ma se vogliamo parlare di cose che provocano nerdgasmi ai radioamatori, potete interessarvi a questa stazione radio:

    http://en.wikipedia.org/wiki/Grimeton_VLF_transmitter.

    (ci sono anche i video su youtube)

    1. Avatar Luigi Rosa

      No, non credo che sia uscito in antenna con 1 KW scintillato come il Titanic 🙂
      Pero’ i 20.000V erano reali.

      1. Avatar Kurgan

        non lo metto in dubbio. Sarebbe una delle tante cose che vorrei vedere di persona, assieme con Grimeton.

  2. Avatar Gino
    Gino

    Nerdgasm che giro subito ai miei amici radioamatori!

  3. Avatar Flavio
    Flavio

    Ci sono stato stamattina. Ho ricevuto una presentazione molto dettagliata da parte del creatore.
    Vi confermo che il tutto NON è attaccato ad un’antenna anche perchè le raffiche di CQD SOS avrebbero disturbato non poco tutta l’elettronica della zona.
    All’ingresso della sala c’e’ un divieto di accesso ai portatori di pacemaker comunque.

    1. Avatar Luigi Rosa

      Bello il setup, eh?!

  4. Avatar Flavio Ferrari
    Flavio Ferrari

    Fantastico Luigi.
    Ho visto funzionare cose lette solo nei libri.
    Ho visto funzionare cose di cui non conoscevo neppure l’esistenza.
    Anche i bimbi, nella loro “ignoranza” sono rimasti affascinati.

    1. Avatar Luigi Rosa

      Oltre a questo, il modo in cui e’ stata realizzata quella ricostruzione insegna un grande concetto che ci stiamo dimenticando: e’ inutile complicarsi la vita con sistemi complessi quando sistemi semplici assolvono la stessa funzione.

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