Cercherò di spiegare come mai secondo me il DRM sia un sistema implicitamente difettoso se applicato ai contenuti.
Innanzi tutto vediamo come funziona questa tecnologia. Voi acquistate un contenuto (musica, testo, video), ma quello che vi viene consegnato non è una copia autorizzata del contenuto a cui potete accedere liberamente come accade per un libro stampato, un Compact Disc aderente alle specifiche originali Red Book (importante!) o una videocassetta VHS. Ciò che acquistate può andare dall’autorizzazione ad accedere ad un server su Internet ad un file criptato le cui chiavi di decodifica sono in mano solamente a chi vi ha venduto il bene. Per usare le parole di Rifkin, vuoi acquistate un accesso al contenuto.
Ogni volta che voi volete accedere al contenuto, un apposito programma (player) contatta il server online per acquisire essenzialmente tre categorie di informazioni:
- diritti (ascolto, trasferimento, copia, backup, download)
- obblighi (pagamento di un prezzo per singola riproduzione, rinnovo di un abbonamento)
- limitazioni (numero massimo di fruizioni in un lasso di tempo, numero massimo di copie, possibilità di backup)
Il player confronta le informazioni acquisite con il tipo di accesso che state facendo e decide se concedere il permesso di eseguire l’azione.
E se il server con le informazioni non è (più) disponibile? Bella domanda! Se il server è temporaneamente irraggiungibile (fuori campo cellulare, linea Internet KO), voi non potete accedere temporaneamente al contenuto. Se, come è già successo, il server è stato smantellato, voi avete perso il contenuto, come se un ladro fosse entrato in casa vostra e avesse rubato quei dischi, quei libri o quelle videocassette.
Non bisogna, inoltre, tralasciare che, ex articolo 71-sexies, IV comma, legge 633/41, è ammessa una copia privata di un’opera di ingegno e i supporti vergini sono gravati del cosiddetto equo compenso a scopo di indennizzo per questo diritto. Molti schemi di DRM non permettono l’esercizio di questo diritto di legge.
Se vi capita di acquistare un contenuto protetto da DRM, pensate quale sia la reale contropartita per il prezzo che pagate. Se si tratta di pochi centesimi di euro per una canzonetta estiva o per qualsiasi altro contenuto che sapete essere di breve durata, la spesa potrebbe essere giustificabile. Se state per acquistare un contenuto di cui vorrete fruire anche negli anni a venire, riflettete bene sulla vostra azione.
Lascia un commento