Non so quanti conoscano il “Paradosso del Comma 22“, definito da Wikipedia come “l’apparente possibilità di scelta in una regola o in una procedura, dove in realtà, per motivi logici nascosti o poco evidenti, non è possibile alcuna scelta ma vi è solo un’unica possibilità.“. Bonvi lo ha utilizzato all’interno di una delle sue tavole di Sturmtruppen in questo modo: “Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di guerra, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di guerra non è pazzo.”
Sembra impossibile, ma questo paradosso sembra essere alla base del servizio di Telecom Italia e, soprattutto, alla base dell’avventura che la mia amica ha dovuto affrontare nel mese di Dicembre 2013 con questa società che raggiunge, quindi, la terza (e spero ultima) puntata. Le prime due puntate sono disponibili qui e qui.
Ieri, all’interno di una discussione su Facebook, la mia amica mi scrive:
“Per la cronaca […], ricevo or ora telefonata dai tecnici Telecom che mi chiedono se e’ tutto a posto. Rilevano che la linea non e’ utilizzata da qualche giorno e si sono preoccupati di chiedermi se avessi bisogno di ulteriore supporto tecnico. Si scusano per il disguido (che imputano al 187) e mi invitano a chiamare (il 187 appunto) per ogni mia ulteriore necessità.”
Sin dalla prima lettura ho avuto l’immagine dei soldati di Bonvi che discutevano sul Comma 22. Perchè è esattamente questo. La colpa dei problemi che abbiamo avuto è del 187. Se ha bisogno chiami il 187.
Oltretutto, a quanto leggo, questa telefonata sembrava partita bene, dimostrazione che forse in Telecom Italia hanno iniziato a leggere la pagina 1 del manuale Marketing 101… “se è tutto a posto“. Si fossero fermati lì avrebbero fatto qualcosa di buono. E invece no, ecco che se ne escono con una frase che indica che tutte le volte che la mia amica ha spiegato l’urgenza dell’intervento trattandosi della seconda casa, usata solo durante i periodi festivi o qualche week-end (“Rilevano che la linea non e’ utilizzata da qualche giorno“).
Poi sembra un nuovo ravvedimento (“Si scusano per il disguido”) e poi la mazzata imputando al 187 la colpa e invitando a chiamare quello stesso numero per ulteriori bisogni.
Sono molto dubbioso di cosa possa succedere in futuro. Non so… ricevere un survey per sapere se la linea Fax e la ISDN sono state installate correttamente.
E’ offensivo dire che sono ridicoli? Beh, io lo dico. Punto.
Una risposta a “Telecom: applicazione del “Comma 22””
[…] C’era una volta un povero informatico che, molto attento, alla data di scandenza della propria patente ha provveduto ad effettuare la visita medica e le pratiche necessarie per il rinnovo in un pomeriggio di fine Ottobre 2005. Dopo qualche mese, non avendo mai ricevuto il famoso adesivino (solo in Italia potevano pensare ad una simile idiozia, nda), avevo telefonato alla Motorizzazione Civile che mi aveva detto che si trattava certamente di un ritardo delle Poste Italiane e che potevo tenere il certificato rilasciatomi durante l’esame sino a quando lo avessi ricevuto. Gli anni passano, l’adesivino non arriva ma, a dire il vero, la cosa mi passa anche di mente. Le poche volte che sono stato fermato causa posti di blocco, semplice controlli o per l’unica multa presa per guida senza auricolare (ma non mi hanno mai tolto i punti, evvai, nda) quel foglio che tenevo nel mio portafoglio era sempre andato bene soddisfacendo le richieste della forza dell’ordine di turno che me lo chiedeva. Qualche mese fa, però, qualcosa è accaduto. Nel tentativo di associarmi all’ultimo arrivato nell’ambito dei servizi di car sharing di Milano, il sistema mi ha rimbalzato dicendomi che la mia patente risultava scaduta. Poichè ritenevo la cosa piuttosto strana mi sono iscritto al Portale dell’Automobilista per scoprire, con stupore, che quello che risultava “informaticamente” al servizio a cui cerrcavo di abbonarmi era vero: la mia patente era, infatti, scaduta nell’ottobre del 2005. Eppure sul documento che custodivo gelosamente diceva che ero “idoneo”, pertanto la mia patente era rinnovata e i punti “per buona condotta” mi erano stati sempre correttamente accreditati ogni 2 anni. Provo a recarmi all’ACI per comprendere qualcosa di più e mi viene detto che per queste cose devo rivolgermi solo ed esclusivamente alla Motorizzazione e così, una mattina di Gennaio, mi preparo al peggio e chiamo il numero verde che mi era stato fornito. L’attesa non è stata nemmeno lunga e, ancora più incredibile, la ragazza con cui ho parlato è stata di una gentilezza e di una cortesia che è difficile trovare in Italia (ovviamente non stavo parlando con Telecom). […]