Il 9 Settembre Mark Zuckerberg (che per chi ancora non lo sapesse, è il Signor Facebook), ha tenuto una delle solite sessioni di Q&A durante la quale è stata proposta una domanda piuttosto semplice:
We need to have more options than just a “Like” button. Why don’t we have other options like “I’m Sorry”, “Interesting”, or “Dislike”?
Mark ha quindi esordito spiegando che questa è una cosa che oramai si ripropone da anni ma che quel giorno sarebbe stato speciale perchè quel giorno avrebbe potuto dire che ci stavano lavorando e che erano piuttosto vicini a rilasciare un test di questa nuova funzionalità.
Il problema è che la risposta non finisce qui tranne che per il 99% dei giornalai italiani e per una stragrande maggioranza dei “blogger” (ma veramente esiste questa professione?) italiani che hanno immediatamente costruito articoli più o meno lunghi usando come titolo cose tipo:
Su Facebook arriva il bottone “non mi piace” (Gazzetta di Parma)
Facebook, arriva il tasto “Non mi piace” (Vanity Fair)
Facebook, in arrivo il pulsante “non mi piace” (La Repubblica)
Facebook, arriva il tasto ‘non mi piace’ (Quotidiano.net)
Facebook, Zuckerberg pensa al bottone “Non mi piace” (TGCom)
Facebook, Zuckerberg ci ripensa: arriva il tasto “non mi piace” (Il Sole 24 ore)
Su Facebook arriva il pulsante “Non mi piace” (La Stampa)
Facebook, arriva il pulsante “Non mi piace” (Il Tempo)
e potrei citarne altri ancora senza far alcuna fatica.
Ovviamente il risultato di questa ignoranza è stato che un enorme quantitativo di utenti di Facebook ha iniziato a condividere questa notizia senza in alcun modo preoccuparsi se fosse vera o meno, portando avanti quella bufala a cui fa sottile riferimento lo stesso Zuckerberg all’inizio della sua risposta.
E’ vero e va detto che nonostante il titolo idiota che nulla ha a che vedere con la realtà dei fatti, alcuni articoli (ma non tutti, purtroppo) avevano un testo più vicino al seguito della risposta.
Che io sappia, almeno in questo momento (primo pomeriggio), IlPost è l’unico che ha voluto approfondire la cosa e ha scritto un articolo assolutamente realistico ed intelligente…
La risposta, infatti, se ascoltata nella sua interezza, è molto diversa.
Zuckerberg (se volete ascoltare l’originale, basta andare sull’apposita pagina della Newsroom) ha iniziato sottolineando ciò che dice da sempre, ossia che non è loro intenzione creare un “dislike button” perchè non vogliono trasformare Facebook in un luogo dove si possa votare positivamente o negativamente il post degli utenti, perchè non è quello il tipo di comunità che loro vogliono creare. L’esempio, semplice e cristallino, è che non vogliono poter dare la possibilità a qualcuno di votare negativamente un momento speciale della giornata di qualcuno.
Questo perchè dopo anni di Facebook loro hanno capito che quello che gli utenti desiderano non è il “voto negativo” ma la possibilità di esprimere “empatia” per un qualche avvenimento. Insomma, come spiega Mark, ci sono momenti della giornata, avvenimenti (che possono essere pubblici o personali) per i quali il “like” può non essere appropriato, ma si desidera lo stesso esprimere vicinanza, dimostrare che si è capita l’importanza del momento.
Zuckerberg conclude spiegando che non è affatto facile (e senza sbagliare) trovare il modo giusto per aggiungere maggiori opzioni, al fine di dare la possibilità agli utenti di esprimere nel modo corretto quel sentimento di vicinanza e di condivisione del momento.
Solo che per colpa dell’ignoranza di alcuni (quelli che non sono andati a fondo della risposta) e della malafede di molti (quelli che hanno usato un titolo per catturare click ma che nell’articolo hanno scritto qualcosa di più vicino alla realtà), Facebook da ieri è un crogiuolo di gente che quasi sempre senza leggere l’articolo, sta festeggiando al grido di “finalmente ci sarà il bottone ‘Non mi piace’”.
Mettetevi il cuore in pace. Anche questa volta Facebook non aggiungerà questo bottone idiota.
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