Chiedere le prove. Sempre.


Un mio contatto ha postato una delle tante catene virali che ricostruiscono in modo pittoresco la caduta del governo, affermando che il M5S ha votato la sfiducia a Conte con il voto contrario alla TAV.

Essendo in ferie ho quindi voluto dedicare un po’ del mio tempo libero a gironzolare e cercare riscontri in rete e non ho trovato da nessuna parte elementi a conferma di questa ricostruzione. In particolare non c’era nulla che parlasse di un voto di sfiducia da parte del M5S, se non un’affermazione, di Salvini, che il voto “no” alla TAV sarebbe stato come sfiduciare Conte.

A questo punto, non essendo io assolutamente esperto in questioni parlamentari, ho chiesto al contatto di portarmi le prove di questo voto di sfiducia, perchè a me non risultava affatto tale.

Interviene un terzo contatto che mi spiegava che c’era stato un voto di sfiducia ed ero io a dover portare le “controprove”:

Al che spiego che non dovrei essere io a portare le prove, ma colei che ha fatto l’affermazione citando “ChiediLeProve.It“, iniziativa del CICAP. Dopo ho però spiegato le mie motivazioni per cui reputavo il voto della TAV non una sfiducia, visto che non mi risultava essere stata richiesta la questione di fiducia su quel voto (cosa, ad esempio, accaduta per il voto sul ‘Decreto Sicurezza Bis’).

Ed ecco che arriva il grande commento di un’altro contatto, che dimostrando di non aver nemmeno letto o verificato il link, se ne esce con questa “perla”:

Si, ha proprio scritto “chi dice che “chiedi le Prove” non sia di parte o una bufala?”.
Ho dovuto rileggere il commento due volte per paura di averlo frainteso.

No, caro utente, non è una bufala e tantomeno è di parte. O, meglio, si è di parte. Dalla parte della correttezza, dalla parte della verità… dalla parte del motodo scientifico e, a seguire, del pensiero critico.

Sui social siamo pieni di utenti (persone e troll) che fanno affermazioni così, tanto per, ma che non portano mai una prova di ciò che affermano quando gli viene chiesta e, anzi, buttano l’onere della prova su chi osa fare la richiesta.
E il fatto che arrivino a “girare la frittata” è un sintomo che le prove dell’affermazione non ne hanno. Vuoi perché l’hanno copiata ed incollata in modo propagandistico (“fate girare prima che lo censurino”) o perché la fonte non è altro che qualche video preso su YouTube di qualche fantomatico studioso o magari perché hanno letto o sentito una frase decontestualizzata e hanno deciso che fosse reale e vera.
Insomma le basi della perfetta disinformazione.

Non mi stancherò mai di ripeterlo. Se qualcuno fa una affermazione che vi fa venire dei dubbi, chiedete sempre le prove della stessa e verificatele. Magari l’affermazione è corretta e imparerete qualcosa.


4 risposte a “Chiedere le prove. Sempre.”

  1. Non perdere tempo con i leghisti, hanno dimostrato in più occasioni di essere dei dementi che ritengono infallibile e incontestabile la parola del loro “KAPITANOOH” e diffondono le peggiori bufale come hai potuto vedere.

    P.S. So che è dovuto allo shock di questa esperienza, ma “un altro” va senza apostrofo (mi riferisco a “un’altro contatto”)

  2. Tra l’altro, le sedute e le votazioni sono tutte, per legge, pubbliche e documentate.
    Per esempio, c’è questo motore di ricerca sul sito della Camera: http://documenti.camera.it/apps/votazioni/votazionitutte/FormVotazioni.Asp?Legislatura=XVIII

    A cui si arriva da uno dei link qui: https://www.camera.it/leg18/357

    La democrazia dipende anche dal poter controllare chi dice balle e chi vota cosa. Ma non tutti sanno di avere questo diritto di accedere alle informazioni su ciò che viene fatto in nome del popolo italiano.

  3. Prove? Quali prove? Quelle che si fanno con la banda musicale o il gruppo di ballo? xD

    Scherzo, ovviamente. Viviamo in un mondo al contrario, dove non è chi fa le affermazioni a doverle suffragare con i fatti ma sono gli altri che devono portare le controprove che quelle affermazioni sono errate. E finché non vengono portate controprove l’affermazione viene ritenuta vera. Una sorta di presunzione d’innocenza applicata alle bufale.

  4. Tecnicamente hai ragione (non era un voto di fiducia), ma hai perso di vista il contesto: questo è un divorzio perché il matrimonio è finito male. Hai mai assistito a una separazione nella vita reale? io purtroppo sì e ci si rinfaccia di tutto! In questi casi non mi è mai saltato in mente di chiedere le prove, ma ho sempre detto “Sono problemi tra voi due, non tiratemi dentro”. Il matrimonio finisce ma la vita va avanti.

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