Non so se sia veramente di Agatha Christie questa frase che le viene comunque attribuita:
Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova.
Sta di fatto che è stata la prima cosa che mi è venuta in mente quando sono venuto a conoscenza di questa “simpatica” vicenda.
All’inizio di Luglio del 2014 una foto, scattata dalla fotografa Lindsay Foster, fece in pochi giorni il giro del mondo perchè raccontava qualcosa di molto particolare. Ambientata in Canada, ritraeva un uomo (BJ Barone) che aveva in braccio un bambino appena nato e che piangeva di gioia con il proprio compagno (Frank Nelson) che da dietro guardava quello stesso bambino… il loro figlio Milo.
Ora questo post non vuole assolutamente parlare di nulla legata a questa scelta, alle modalità con cui è nato il bambino e ai suoi genitori. Ma parte proprio da questa foto.
Già, perchè il 29 Febbraio 2016 BJ Barone, il papà che nella foto piangeva di gioia, ha fatto un tweet, in italiano, chiedendo aiuto all’Huffington Post Italia perchè quella stessa foto era stata utilizzata illegalmente. Guardando l’immagine allegata era facile capire che era stata usata dal partito politico Fratelli D’Italia, quello guidato da Giorgia Meloni, ma che il messaggio collegato nulla aveva a che vedere con quello di gioia e felicità espresso nella bellissima foto.
E il cervello, che in certe cose è molto più veloce ed efficace di un computer, inizia a lavorare e ritrova nella memoria due vicende simili. Una più famosa dell’altra.
La prima è del 31 Agosto del 2014 quando fu Oliviero Toscani che uso la stessa piattaforma per chiedere cosa saltasse in testa allo stesso partito politico (Fratelli D’Italia, all’epoca sempre guidato da Giorgia Meloni) di utilizzare una sua fotografia per una propaganda totalmente opposta al messaggio che lo stesso fotografo aveva voluto mandare con quello scatto così particolare.
La “denuncia” di Toscani avvenne grazie ad un altro tweet di Francesco Nicodemo che, qualche ora prima chiedeva a Giorgia Meloni se il fotografo fosse a conoscenza che era stato usato un suo scatto per un, parole dell’autore del tweet “manifesto che dire omofobo è poco“.
Ma Fratelli D’Italia sembra non essersi fermmato qui.
Qualche giorno dopo, il 16 Settembre 2014 appare un tweet di Vincenzo Di Nuzzo, fotografo indubbiamente meno famoso di Oliviero Toscani, che accusa il partito di aver utilizzato una sua fotografia di Napoli per un manifesto. Almeno questa volta non ne viene strovolto il senso essendo strettamente legato alla bellezza della città.
La foto, in effetti, è presente sul sito del fotografo, nella galleria dedicata alla città campana e si dovrebbe, probabilmente, chiamare “paesaggio urbano di sera“.
Ora mi era capitato in passato di sottolineare l’uso improprio di una foto a pagamento da parte di un giornaletto online, ma vista la bassissima diffusione dello stesso, in fondo la consideravo più una distrazione che qualcosa fatto con l’intento di truffare, visto anche il tipo di foto ed il contesto.
In questo caso, però, la cosa credo sia un “pelo” più grave. Coinvolge infatti una forza politica italiana che, in quanto nostro rappresentante in Parlamento, dovrebbe fare della correttezza e dell’onestà uno dei propri cavallo di battaglia e, soprattutto, in due casi su 3 le foto sono state utilizzate stravolgendo completamente il messaggio per cui quelle foto erano state scattate.
E questo, per me, è molto più di grave.
Personalmente ho poi trovato molto simpatico un tweet di oggi di BJ Baron
They WON’T get away with now. She chose the wrong gay to cross
Mi chiedo ora se… il 4 verrà da se.
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