TG4: come nascondere (male) l’ignoranza scientifica


Giusto 2 giorni fa avevo commentato un vergognoso servizio di 90 secondi del TG4. Ovviamente non sono stato l’unico perchè il messaggio contenuto all’interno di quel video era talmente ributtante che chiunque avesse un po’ di rispetto della scienza non poteva che indignarsi dinnanzi a tale servizio.
E ovviamente è anche arrivata la “risposta” del TG4, sempre per mano di quel tale Mauro Buffa che già aveva realizzato il servizio originale. E quello nuovo è, francamente, peggio del primo.

Il nuovo servizio è stato trasmesso dal TG4 del 14 Novembre 2014 (accessibile tramite questo link) , edizione delle 19:00. Al minuto 28:58 viene presentato da un signore che spiega che loro, poverini, sono finiti nell’occhio del ciclone dei commenti e degli insulti del popolo di internet perchè, testuale, “abbiamo osato scherzare sullo sbarco della sonda sulla cometa… sembra che davvero, in Italia, questo non si possa fare“.

Caro signore che presentava il servizio… No, in Italia si può tranquillamente scherzare su tutto e gli scherzi e l’ironia sono sempre bene accetti. Ma il vostro servizio non era affatto uno scherzo. Era un concentrato di castronerie arricchite da errori che denotavano una totale ignoranza a proposito.
Cercare di buttarla sullo scherzo è tipico di chi si è reso conto di aver pestato una merda e non capisce che a quel punto dovrebbe solo stare fermo, perchè continuando a muoversi si rischia di pestare altre merde. Esattamente quello che avete fatto.

A questo punto parte il nuovo servizio di questo tale Mauro Buffa.

All’inizio (29:21) esordisce dicendo “Alle notizie puntuali sulla missione Rosetta, l’altro giorno abbiamo aggiunto ‘anche’ un commento un po’ ironico e… aprici cielo. Critiche sulla rete e una tempesta di mail, molte delle quali ‘offensive’. Ma cosa avremo mai detto? Abbiamo detto che l’immagine vera nuda e cruda della cometa 67p rovina l’icona della cometa, quell’immagine misteriosa e affascinante che questi corpi celesti da sempre hanno per la gente.

No, caro signor Buffa, non avete detto solo questo. Avete detto ben altro, molto altro… e che con l’ironia non c’entra veramente nulla.

Minuto 29:51 “Nulla è stato tolto alla particolarità della missione“.

Nulla? Avete solo detto che è dal 2004 che l’ESA lavora per “rovinare questa immagine“. La missione è stata ideata e realizzata per scoprire e conoscere uno dei più affascinanti corpi celesti, non per “rovinare” un’immagine.
E non contenti della castroneria, avete persino detto che “gli scienziati sono quasi gli unici ad eccitarsi“… come se si trattasse di una delle vostre trasmissioni. Invece no: durante tutte le fasi dell’atterraggio il sito dell’ESA ha avuto numerosi problemi a causa del traffico internet e su Twitter, a livello mondiale, due hashtag, ossia #CometLanding e #Philae, sono stati al primo e al terzo posto dei trend topics.

Minuto 29:55 “nulla al ruolo importante dell’industria e della ricerca italiane“.

No? La frase “fa quasi male sapere che il trapano è stato costruito in Italia” come la definite? Una simpatica battuta? Ma per favore. Siate seri se ne siete capaci e ammettete che avete pestato una merda. Capita, soprattutto quando non ci si informa prima di fare un servizio.

Minuto 30:00 “ma su, ma dai. questo è un paese in cui si possono fare critiche e ironizzare su tutto e perchè mai invece sulla cometa no?

Il “popolo di internet” come lo avete definito, ha ironizzato e scherzato su questa cometa (e sulla missione) sin dai giorni precedenti all’atterraggio. Vignette, battute, tweet ironici e scherzosi hanno accompagnato sia i momenti di attesa che hanno preceduto l’atterraggio, sia quelli, più euforici, del dopo. Quella era ironia. Il vostro no.

Minuto 30:09 “Se mettere in dubbio sorridendo i dogmi della scienza diventa un’eresia e allora non è in questo tg che qualcosa non va.

No. Non avete messo in dubbio i dogmi della scienza: avete messo insieme una serie di immani castronerie a dimostrazione che prima di realizzare il servizio “ironico“, come lo definite voi, non avete nemmeno speso qualche minuto per informarvi sull’argomento che stavate trattando.
Nel vergognoso servizio originale si parla di una spesa di 100 milioni di euro, ritenendola (testuale) “Francamente troppi anche per recuperare un reperto archeologico dell’universo“. Peccato che questa missione sia costata quasi 1,5 miliardi di euro, circa 15 volte più di quello che avete affermato… Si parla anche che la cometa 67P si trova “a più di 800 milioni di kilometri dal sole“. Già, peccato che questa gli 800 milioni di kilometri sono la distanza massima che ha avuto Rosetta dalla cometa, perchè la distanza di quest’ultima dal Sole è di 500 milioni di kilometri. E una semplice ricerca su Google vi avrebbe facilmente svelato questo mistero. Ci sarebbero altri errori, ma bastano questi due.
Quello che non va è proprio nell’ignoranza sull’argomento dimostrata da tale Mauro Buffa.

Minuto 30:19 “Per fortuna ci sono scienziati che sanno sorridere e ci scherzano sopra. Sentite cosa ha detto Amalia Ercoli Finzi uno dei padri della missione Rosetta

Già… e al posto di intervistarla voi che avete fatto? Avete preso un frammento di 10 secondi di una intervista che, appunto, la professoressa Ercoli Finzi ha concesso al TG2, dove afferma: “Questa cometa sembrava dovesse essere completamente diversa, quando l’abbiamo vista c’è venuto un colpo. E’ brutta come il peccato normale

Già. Perchè non l’avete intervistata voi dopo averle detto che “fa quasi male sapere che il trapano è stato costruito in Italia“, essendo proprio lei l’ideatrice di quello strumento? Perchè non le avete chiesto voi direttamente di commentare il vostro assunto che “gli scienziati sono quasi gli unici ad eccitarsi“?

Ma la chicca è il finale. Dopo i 10 secondi dell’intervista rubata dal TG2, il tutto si conclude, al minuto 30:39 in questo modo: “Sottoscriviamo. Questo è quello che abbiamo detto anche noi.

No, signor Buffa. Voi non avete detto quello. Voi avete detto di peggio. Non avete fatto ironia. Non avete scherzato. Avete, e lo ripeto, fatto un servizio di merda.

E quello “in risposta” non è da meno, perchè confondere “ignoranza” con “ironia” non funziona. #sapevatelo.

 

 


10 risposte a “TG4: come nascondere (male) l’ignoranza scientifica”

    • Vero che potrebbe essere un livello basso, anche se lo Zero Kelvin e’ probabilmente Giacobbo (non dimentichiamo che e’ vicedirettore di RAI2, pagato dal canone, e che e’ responsabile per i programmi di divulgazione e per ragazzi).

      Come Giacobbo, Buffa e’ iscritto ad un’Ordine Professionale con un Consiglio che ha, tra le sue funzioni, la vigilanza sull’operato degli scritti e ha altre funzioni definite con termini roboanti e altisonanti ma, di fatto, privi di efficacia.

      Al momento, l’Ordine dei Giornalisti non ha preso alcuna posizione in merito e potrei arrivare a scommettere che non ne prenda.

  1. Scherzavate???? Io credevo che i giornalisti fossero pagati per RIPORTARE i fatti non per fare ironia. Siete solo dei pagliacci a questo punto. Neanche i vostri colleghi de Il fatto quotidiano capiscono la vostra “ironia”!!!!

    • Ma loro hanno riportato i fatti… hanno detto che tutte le persone come loro sono scioccate dal vedere che una cometa è fatta in un certo modo (come avrebbe dovuto essere fatta? Bene o male quel che hanno detto dall’ESA lo sapevamo già, sassi, polvere, ghiaccio. Solo con fantastiche FOTO). Insomma hanno fatto un servizio sul TG come se fosse un post su Facebook TG4:”Ora le comete non sono più come ieri. Se sei anche tu contro le nuove comete clicca Mi Piace”.
      p.s: in effetti i server per lo streaming non hanno funzionato al top, mi sono perso delle sequenze… mentre avevo girato lo schermo a lavoro.

  2. È come uno che dopo aver mangiato una merda e che tutti glielo hanno fatto notare, insiste a dire ” buono questo cioccolato”, e giù con un’altra fetta!

  3. Se c’e’ qualcosa di anti dogmatico in questo mondo e’ proprio la scienza , che viene attaccata da chi non la conosce . Anche michele serra ha scritto un bel po di cazzate sul tema, sigh!

  4. Provinciali e presuntuosi…. Era un bel commento ironico, del resto quel sasso polveroso (perché, non è tale?!?) rovina davvero l’icona storica della “Cometa”.

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