[vimeo http://vimeo.com/23170885 w=480]
Un piccolo video grazioso e tenero. Guardate con cautela o sarete vittime di un attacco di cuteness 🙂 Enjoy!
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Un piccolo video grazioso e tenero. Guardate con cautela o sarete vittime di un attacco di cuteness 🙂 Enjoy!
Dato che questo blog è popolato da numerosi fotoamatori, penso di fare cosa gradita segnalandovi una recente nota di sicurezza emessa da Nikon riguardo le batterie che equipaggiano i modelli di reflex e mirrorless più recenti.
Si tratta della batteria agli ioni di litio EN-EL15 che in alcuni casi può generare un surriscaldamenteo tale da deformare l’alloggiamento nell’impugnataura e, forse, anche provocare qualche piccolo danno fisico.
I modelli di macchina che usano questa batteria sono le Nikon D7000, D800, D800E e Nikon 1 V1.
Solo due partite di batterie possono mostrare questo difetto e vanno identificate tramite numero di serie stampigliato sull’involucro.
I possessori di questo modello di batteria possono trovare tutte le informazioni necessarie per la corretta identificazione e per l’eventuale richiesta di sostituzione alla pagina https://nikoneurope-it.custhelp.com/app/answers/detail/a_id/52337
Il 23 aprile 1982 veniva lanciato un computer storico: lo ZX Spectrum della Sinclair.
Come avevamo già detto, era solo questione di tempo prima che qualcuno iniziasse a scatenare la propria fantasia con la disponibilita di stampe tridimensionali a baso costo.
F.A.T. Lab e Sy-Lab hanno presentato il Free Universal Construction Kit, un kit di mattoncini che permette l’interoperabilità tra vari sistemi di costruzione.
In questa versione ci sono pezzi che permettono di unire le costruzioni di LEGO, Duplo, Fischertechnik, Gears! Gears! Gears!, K’Nex, Krinkles, Lincoln Logs, Tinkertoys, Zome, e Zoob.
Risparmiate i vostri soldi perché sta per arrivare sul mercato il kit di R2-D2 in LEGO.
Il modello assemblato dell’astromech sarà di 2127 pezzi e sarà alto circa 31 centimetri.
Si possono avere alcune anticipazioni del kit nell’intervista ai due creatori e in questo set di flickr.
La parte superiore del droide è completamente girevole e la terza gamba è estensibile. Il kit è stato realizzato basandosi sui disegno originali forniti dalla Lucas Film.
Nella confezione è inclusa una targa con i dati del droide e una versione ridotta di R2-D2 in LEGO.
I prezzi annunciati sono: 179,99 dollari negli USA, 149,99 sterline nel Regno Unito e 179,99 Euro in Germania e, si spera, nel resto di Eurolandia.
Non sempre mi piace quello che scrive il noto giornalista italiano Giuseppe Severgnini, però leggo i suoi articoli con una certa regolarità. Stamattina mi ha attirato la sua lunga apertura su La lettura, settimanale del Corriere della Sera dedicato alla cultura, ai libri e ai media in generale.
L’articolo intitolato Sette giorni fuori rete tratta appunto del test effettuato dalle stesso autore di rimanere disconnesso da Internet per uan settimana.
La riproduzione dell’articolo è disponibile anche sul sito del giornale.
Severgnini inizia il 9 febbraio a spegnere 3G e WiFi sull’iPhone, a mettere un messaggio out-of-office sulla casella di posta elettronica e a consegnare l’iPad al figlio perché glielo sequestri.
Come potrete leggere nell’articolo, nei giorni seguenti il giornalista cerca di darsi da fare utilizzando sempre la tencologia, ma senza collegarsi a internet.
Fa delle telefonate, si fa mandare dei fax, guarda la televisione, si fa racconare dai colleghi quello che succede e si informa come si faceva una volta: aspettando il telegiornale delle 20:00.
(altro…)
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=Yr_jEba403o&w=480]
Questo è piccolo corto di Eddie White e Ari Gibson, narrato da Nick Cave. Questo Nick Cave. La narrazione è particolare e ritmata. Se amate i felini e le stranezze storiche questo fa per voi. I sottotitoli sono fatti abbastanza bene anche se qualche castroneria si trova. Poco per fortuna rispetto a certi orrori visti…
Se volete sapere di più dello strumento musicale nominato ecco qui un ottimo link (in inglese).
Enjoy!
È meglio che io non commenti: riflettere su tali questioni mi mette di cattivo umore.
Vorrei solo far notare le categorie in cui ho infilato quest’articolo: le ricadute sono ampie.
Nel ’45/6 una coppia di artisti legati al mondo dello spettacolo e dell’arte decise di fare fronte comune e creare insieme un film.
Ci furono decine di bozzetti e disegni preparatori e le idee scorrevano a fiume. L’artista che si occupò della parte disegno era geniale e per questo folle (molti sostengono che fosse una pazzia molto calcolatrice e una semplice maschera… ma con Avida Dollars non si può dare niente per scontato…). L’altro non era così stravagante ma anche lui un visionario in altro ambito. Tra i due c’era un uomo che Dollars chiamava una presenza fantasma che faceva da tramite e teneva assai al progetto contribuendo in ogni aspetto.
Nonostante questo trio di alto livello, a causa guai economici e probabile altro (succede quando grandi personalità entrano in contatto ma questa è solo una mia speculazione), il progetto venne abbandonato. Venne riesumato 58 anni dopo, utilizzando le decine di storyboard e bozzetti. Il tutto corredato da splendida musica creata da Armando Dominguez e cantata da Dora Luz (a Dollars non piaceva ma io la trovo splendida…).
Avete indovinato chi è questo trittico? Ho dato un bell’indizio con l’anagramma del nome dell’artista…
Ecco qui il prodotto finito così vedrete da voi la soluzione del mistero.
Su Google si possono trovare alcuni dei bozzetti.
Per maggiori info qui e qui.
La televisione seriale è una bestia strana. È allo stesso tempo una compagna e una carceriera.
Ciascuno ha le proprie serie preferite, le stagioni preferite delle serie preferite, i personaggi preferiti, eccetera.
Non ho mai amato la televisione perché non ho mai tollerato qualcuno che mi imponesse i suoi ritmi. O, più banalmente, perché fin da bambino avevo un videoregistratore e l’ho avuto un anno prima che arrivassero in Italia quegli aggeggi, quindi potevo registrarmi i cartoni animati e uscire a giocare con gli amici. Ma sto divagando.
Nell’ambito della televisione seriale (e mi limito a questo) ci sono pochi episodi che uno rivedrebbe anche una volta la settimana senza stancarsi, proprio come dei vecchi amici.
Sono episodi con cui ti trovi a tuo agio, che ti piacciono, che senti come tuoi. Proprio come gli amici, quelli veri.
Non li rivedo ogni settimana, ma magari una volta al mese mi capita di rivederne uno. Per me questi cari vecchi amici sono quattro, di due serie per molti versi uguali e opposte. Due serie che potrebbero essere lo svolgimento di uno stesso tema fatto da due bravissimi gruppi di persone.
In rigoroso ordine alfabetico di titolo:
E i vostri?
Vorrei parlare in questa sede di un altro corto geniale e struggente.
Proviene dalla terra del Sol Levante, dov’è uscito a metà degli anni ’90 e mescola molti temi: futuro, esplorazione spaziale, lirica, ossessione, amore e illusione.
Il corto in questione è racchiuso con altri due fratelli sotto il nome collettivo di Memories che è un film ma gli episodi sono vedibili singolarmente come corti ed è così che identifico quello di cui parlerò. Qui il link del trailer. Il nome è bellissimo quasi quanto la storia che narra: Magnetic Rose. Il regista è Katsuhiro Otomo che ha scritto la storia originale da cui è tratto Magnetic Rose e il copione degli altri due corti, oltre a dirigere.
Premessa fondamentale: pur possedendo il DVD di Memories, non sono mai riuscita ad interessarmi alla storia degli altri due corti: Stink Bomb e Cannon Fodder. Ho provato a vederli ma non riuscivo a seguirli forse per lo stacco netto di tema con Magnetic Rose. Quindi se volete cercare e comprare il DVD basandovi su quello che dirò del primo del mazzo e scoprite di ritenerlo un ciofecone, per favore tenete a mente quanto detto. Don’t shoot the messenger!
Dunque Magnetic Rose. Qui un assaggio della colonna sonora che è meravigliosamente curata a opera di Yoko Kanno che si è occupata delle musiche di altri anime come nel caso di Wolf’s Rain, i Cieli di Escaflowne, Ghost in the Shell e tanti altri. Il motivo per cui ho incluso questo link è che l’elemento musicale è una parte fondamentale di una storia. Non posso dire troppo della trama per non rovinare la visione ma posso dirvi che siamo in un futuro neanche troppo lontano dal nostro (per quanto personalmente penso ci siano delle incongruenze nelle date che vengono menzionate ma questo potrebbe essere dovuto ad un doppiaggio imperfetto) dove un’astronave spazzin- ahem operatrice ecologica (:P), la Corona, riceve un misterioso SOS nelle forma di un’aria di Madame Butterfly, Un bel dì vedremo (cantato da Maria Callas). Per il rispetto delle regole spaziali sul soccorso i nostri sono costretti a investigare questo SOS… un’azione che darà avvio alla storia.
E’ interessante vedere che, anche se la storia è estremamente breve (mezzora su per giù), c’è una buona caratterizzazione dei personaggi e i dettagli sono molto curati. I personaggi sono pochissimi ma si arriva a preoccuparsi per la loro sorte. Questo è sempre un buon segno di una storia ben raccontata. Considerato che lo script è opera dal compianto Satoshi Kon, maestro di un certo livello (se si vuol ricorrere a un eufemismo alquanto riduttivo) e autore anche del bellissimo film Millenium Actress, direi che si riconferma una perla d’autore.
Une delle attrattive di questo corto è che si riesce a mescolare e accostare argomenti ed elementi così disparati come le trine e le tute da esplorazione spaziale ad una storia d’amore che ha come suo elemento portante il rimpianto e l’ossessione, gestiti in un modo tale da compromettere chiunque ne venga in contatto nonostante la verità di un aspetto marcescente sia celato da illusioni e gloria passata. Non è l’unica forma di amore menzionata e questo sarà determinante per la conclusione della storia. Se volete qualcosa di leggero sappiate che qua non si ride. Per quello è più adatto Stink Bomb.
Quando la storia raggiunge il suo climax con una potentissima versione di Tu Tu Piccolo Iddio, tratto anch’esso da Madame Butterfly, io ho sempre i brividi. Allo stesso modo la coda finale con un malinconico sassofono mi commuove sempre. Un gioiello.
Godetevelo.
E non guarderete più le rose con gli stessi occhi…
È il titolo di un’esposizione che si terrà dall’8 dicembre al 29 gennaio presso la Ltd. Art Gallery di Seattle.
Le opere esposte possono essere viste anche online sul sito della galleria. (via io9)