Google non si ferma mai, nemmeno davanti a pietre miliari del web come lo standard di compressione definito dal Joint Photographic Expert Group (si, parlo proprio del JPEG), ideando il WebP, un nuovo metodo di compressione , anch’esso “lossy” (ossia con perdita di informazioni), ma che, a detta di Google, dovrebbe garantire, a parità di qualità, un incremento di compressione di circa il 39%.
Personalmente sono più che convinto che Google non riuscirà a soppiantare facilmente un sistema di compressione così diffuso, come il JPEG, ma devo ammettere che le premesse ci sono, anche se sarà ovviamente il tempo (e la capacità di Google) a dare la risposta a questo dubbio.
A breve ‘weppy‘ (questa è la pronuncia) dovrebbe essere integrato in Chrome ed avendo rilasciato tutto il sistema come Open Source Google sperando nel supporto della community. Per ora sono disponibili i sorgenti e una versione precompilata per Linux 64bit. Sicuramente a breve verrà rilasciato qualcosa per Windows.
Nel frattempo bisogna fidarsi di Google e vedere qualche esempio di WebP… attraverso il vecchio formato PNG.
3 risposte a “La nuova sfida di Google”
Iniziativa lodevole, se e` tutto open. Temo pero` che non si diffondera` mai oltre lo stadio del “carino, in effetti funziona” esattamente come non si diffonderanno mai ogg, flac, e il png stesso.
Il problema del web, volenti o nolenti, dipende da Microsoft. Se Explorer non integrerà ‘weppy’, allora morirà molto presto.
Che, detta cosi`, non si capisce se intendi dire che Explorer morira` se non integrera` weppy, o che weppy morira` se non verra` integrato in explorer…